Ayahuasca: l’amara medicina che guarisce lo spirito

Tu e gli altri partecipanti alla Cerimonia siete seduti in cerchio.
È arrivato il tuo turno e chi guida la Cerimonia ti chiama per somministrare anche a te una tazza dell’Amara Medicina.

Stai facendo la cosa giusta?
Sei sicuro di volerlo fare?

Secondo un antico stereotipo, più la medicina è amara, cattiva di sapore, più sarà efficace nel guarire i tuoi problemi e restituirti una nuova vita: piena di salute, energia e serenità.

L’Ayahuasca, l’Amara Medicina dell’Amazzonia, la Maestra di tutte le piante curative, non fa eccezione.
Come ogni medicina “forte”, ti offre una chance di guarire tutti i tuoi mali…
…ma non è necessariamente piacevole da mandar giù, e neppure facile da vivere come esperienza.

Il fascino della “formula magica”

Forse ti sei dedicato per anni alla tua crescita personale, frequentando corsi di ogni genere e cercando costantemente di migliorarti.

Forse sei alla ricerca di quel “qualcosa” che possa rappresentare finalmente una “svolta” nella tua vita, un’agognata “scossa” a una situazione stagnante.

Forse stai cercando di superare un problema di salute…
o ti sei dedicato per anni alla pratica spirituale e alla meditazione…
o cerchi qualcosa di più profondo nella tua vita…
o ti appassiona espandere le tue conoscenze e la tua consapevolezza.

In tutti questi casi (o altri simili che potrei usare come esempio) i nostri sforzi non sempre ci premiano velocemente: anche perché è l’atteggiamento mentale dello sforzo, in quanto tale, ad essere di ostacolo o, addirittura, causa dei nostri problemi.
(Rileggilo una seconda volta).

Non sarebbe meraviglioso se esistesse una “chiave segreta”
…se scoprissimo un “ingrediente mancante”, capace di scardinare i nostri ostacoli interiori e aiutarci a realizzare le nostre aspirazioni?

Come sarebbe diversa la nostra vita, se avessimo a disposizione una “formula magica” in grado di farci fare un salto quantico: al di là dei nostri limiti fisici, emotivi, mentali, spirituali… al “livello successivo” della nostra evoluzione personale, in accordo con le nostre aspirazioni?

Il mio incontro con l’Ayahuasca

In un periodo della mia vita in cui avevo già più di 20 anni di pratica meditativa avanzata alle spalle (nella tradizione del Buddhismo Tibetano) e già tanta esperienza nel guidare gli altri lungo lo stesso percorso, non cercavo, in effetti, chissà quale “formula magica” quando – alcuni anni fa – sono stato ispirato a “provare” l’Ayahuasca.

Ne avevo letto e sentito parlare – come forse è successo anche a te e a tanti altri – e desideravo soprattutto una “full immersion”, ultra-concentrata, in quelle dimensioni sublimi di realizzazione spirituale che avevo già “assaggiato” lungo il mio cammino.

E poi ero soprattutto affascinato dalla possibilità di fare un ritiro individuale in perfetta solitudine, in mezzo alla giungla (avevo letto che esiste una tradizione simile, fra gli Sciamani e Curanderos che fanno uso di Ayahuasca, e non vedevo l’ora di sperimentarla).

Così ho contattato personalmente l’Autrice americana di un bel libro sull’Ayahuasca e le ho chiesto se/come/dove avrei potuto fare un’esperienza simile.

Due mesi dopo, ero in un luogo remoto dell’Amazzonia Peruviana, per 15 giorni da solo in una capanna aperta su tutti e quattro i lati, dotata solo di un letto e di un’amaca.
Una sera sì e una no partecipavo a una Cerimonia tradizionale di Ayahuasca, insieme a un piccolo gruppo di altri “viaggiatori”, tutti venuti dagli States.

Ayahuasca in Perù

Questo ritiro è stato il mio “spartiacque”, il mio battesimo del fuoco con l’Ayahuasca.
Mentre il “Curandero” muoveva energie invisibili (con poteri apparentemente miracolosi) cantando ininterrottamente melodie primordiali che colpivano dritte al cuore, io e gli altri partecipanti “purgavamo” (in tutti i sensi) i nostri ostacoli interiori, i nostri squilibri fisici, i nostri blocchi emozionali, i nostri paraocchi mentali e i nostri limiti spirituali.

L’Ayahuasca cura e insegna:

è questa la sua specialità…
L’Ayahuasca non è una “sostanza”, o un semplice rimedio vegetale, ma una intelligenza sublime, che sa alla perfezione di cosa tu hai bisogno per fare un salto al livello successivo della tua evoluzione su questo Pianeta.

La cura si manifesta su tutti i livelli contemporaneamente: fisico, emotivo, mentale e spirituale.

L’insegnamento è un download di profonde intuizioni su te stesso, sulla vita, sulla morte, sull’amore, sulla felicità, su Dio, sulla tua missione in questo mondo o su qualsiasi altra cosa sia importante per te in questo momento.
La “trasmissione” avviene su molti canali contemporaneamente: visivo, verbale, cinestesico, ecc. e lascia senza fiato per la sua precisione e profondità.

Tipicamente, da un “incontro ravvicinato” con l’Ayahuasca, tornerai ringiovanito, alleggerito da anni di tensioni accumulate, ri-motivato, arricchito di nuova saggezza, in pace con te stesso e con le idee chiare sui “passi successivi” da fare nella tua vita.

Nota bene: non sto dicendo che questa sia un’esperienza facile o “per tutti”!
Al contrario: come tutte le cose che portano grandi benefici, l’Amara Medicina dell’Amazzonia richiede un po’ di sacrifici.

La Medicina è forte e tipicamente, all’interno della stessa Cerimonia, sperimenterai rari picchi di sofferenza e rari picchi di beatitudine.
La “magia” consiste nel fatto che i primi si trasformano velocemente nei secondi e, in qualsiasi caso, sono sintomi di una guarigione profonda e duratura.

Il mio apprendistato

Tornato dal mio primo ritiro nella Giungla, ho attraversato alcuni fra i mesi più interessanti della mia vita…

La Medicina ha continuato a “lavorare” dentro di me per molto tempo, ispirando interessanti cambiamenti e importanti integrazioni nella mia vita (su tutti i piani: personale, relazionale, sociale, lavorativo, spirituale, ecc.).

Molte delle iniziative per cui sono oggi conosciuto (il mio Podcast “Tempo di Cambiare”, questo Blog, gli Eventi dal vivo che conduco due volte all’anno, ecc.) posso attribuirle all’ispirazione – diretta o indiretta – di questa Pianta Maestra.

Nei due anni successivi, ho avuto l’onore e la fortuna di poter invitare più volte, in Italia e in Europa, il mio primo Maestro Ayahuasquero, e di introdurre un centinaio di amici e studenti alla “Medicina dello Spirito”.

Due anni dopo la prima Esperienza, ispirato ad approfondire la mia connessione con l’Ayahuasca e, soprattutto, ad aiutare gli altri attraverso questo dono straordinario, sono tornato nell’Amazzonia Peruviana e ho dedicato l’Estate a completare un intenso apprendistato con un rinomato Maestro della tribù Shipibo (gli indios che, secondo la Tradizione, hanno “scoperto” l’Ayahuasca e l’hanno diffusa nel resto dell’Amazzonia).

Al mio ritorno – forte dell’autorizzazione e dell’incoraggiamento dei miei Insegnanti – ho iniziato a guidare Cerimonie e… non mi sono più fermato 🙂 .
Ho introdotto alla Pianta Maestra centinaia di amici e studenti, e i risultati che ognuno di loro ha ottenuto hanno pienamente confermato e rafforzato la mia fiducia.

L’Ayahuasca non è “una passeggiata” e non è necessariamente “per tutti”, ma – per chi vuole davvero fare un salto al livello successivo del proprio percorso di sviluppo personale e spirituale – questa Esperienza offre garanzie di successo che ben pochi altri approcci possono vantare.

Ayahuasca: domande frequenti

In cosa l’Ayahuasca è diversa da altre droghe cosiddette “ricreative”?

Semplicemente, l’Ayahuasca non è un’esperienza “ricreativa”.
È un lavoro impegnativo, che coinvolge fisicamente, emotivamente, cognitivamente e spiritualmente.
I cambiamenti che produce sono spesso profondi e duraturi.

L’Ayahuasca non è una scorciatoia troppo comoda? Non sarebbe più giusto lavorare con strumenti come la Meditazione?

Anzitutto: l’Ayahuasca non è “comoda”, ma è un lavoro duro e faticoso.
Poi: ho alle spalle 25 anni di pratica e insegnamento della Meditazione, che considero uno strumento di realizzazione ineguagliabile.
Al tempo stesso, come tutti gli strumenti, può essere manipolato dai nostri stessi sforzi e dal nostro stesso ego.
L’Ayahuasca non può essere “manipolata” e in questo risiede il suo potere di trasformazione.

Quali requisiti o preparazioni occorrono? Come sapere se si è pronti a fare questa Esperienza?

Non è questione di “essere pronti”: in un certo senso non si è mai pronti, e questo vale per tutte le cose importanti della vita.
È impossibile “essere pronti” per un’esperienza completamente nuova: sarà l’esperienza stessa a insegnarti ciò che hai bisogno di imparare.
Dunque l’unico requisito per incontrare l’Ayahuasca è l’apertura e la disponibilità a imparare tante cose nuove (su Te stesso, sulla Vita, ecc.).

Basta farla una sola volta? Altrimenti quanto spesso si può/deve fare?

Non esistono regole. Una sola Cerimonia può cambiare la tua vita in modo duraturo (tanto quanto 10 anni di meditazione o di psicoterapia).
L’Ayahuasca è paragonata a una “scuola a puntate”: come quando si pelano gli strati di una cipolla, si va sempre più in profondità nelle esperienze successive.
Ecco perché molti desiderano ripetere l’esperienza dopo qualche mese.
Ma questo non è obbligatorio, né necessario.

L’Ayahuasca crea dipendenza?

No, anzi: l’esatto contrario.
Nelle dipendenze (esempio: nicotina) si sente l’esigenza di assumere costantemente la sostanza per “funzionare bene” fisicamente, e si ha bisogno di assumerne quantità sempre maggiori.

Nel caso dell’Ayahuasca:

  • l’Ayahuasca non aiuta a “funzionare bene”, fisicamente parlando (anzi… 🙂 )
  • Quando si decide di assumerla, ne basta sempre meno (finché ai Maestri Anziani dell’Amazzonia basta semplicemente annusarla).

Ci sono controindicazioni?

Assolutamente sì: precedenti e problematiche di natura psichiatrica; epilessia; problemi cardiaci e ipertensione seria; diabete con dipendenza da insulina; assunzione di psicofarmaci e antidepressivi.
C’è poi una serie di cibi da evitare nelle 24 ore precedenti e in quelle successive.
Ovviamente, è un’esperienza da fare solo ed esclusivamente in un contesto cerimoniale, sotto la guida di un facilitatore esperto e mai da soli.

In conclusione

Io ho preso l’Amara Medicina della Giungla, e ne è valsa la pena.
Ne ho tratto grande beneficio e lo stesso vale per tutti quelli che ho accompagnato – e continuo ad accompagnare – in questa esperienza: inclusi i miei familiari, moglie e tre figli, e centinaia di amici, studenti spirituali e semplici “ricercatori”.

Ci sarebbe tanto altro da raccontare e condividere, ma in un breve articolo come questo è materialmente impossibile.

Se la Pianta Maestra ha ispirato anche te e hai davvero il desiderio, sincero e profondo, di fare questa Esperienza, potrei darti (senza impegno da parte mia) qualche indicazione su come / dove / con chi farla…

Il modo migliore per ottenere questo, è scrivermi a info@italocillo.it, presentarti, parlarmi di te e spiegarmi quali sono le tue esperienze (nel campo della crescita personale e spirituale), quali sono le tue aspirazioni, perché vorresti fare l’Esperienza dell’Ayahuasca.

Saluti affettuosi,

Italo

 

Italo Cillo (Rishi Chony Dorje)
ha lasciato il corpo il 25 Marzo 2016

Su questo sito trovi la sua storia, i suoi pensieri, le sue interviste e i racconti di chi lo ha conosciuto.

About The Author

Italo Cillo

Sono ricercatore e insegnante spirituale, padre di famiglia, autore, imprenditore creativo, blogger e libero pensatore.

Comments

  1. Francesco says:

    Complimenti per il blog. Sembra scritto con sincerità’ ed è molto chiaro

  2. Kamya Rossella Montecalvo says:

    mi piace la tua condivisione Italo, anche io come te dal 2003 al 2011 ho fatto questa esperienza in brasile, svizzera, norvegia e poi sono stata io iniziata a guidare le cerimonie in sicilia dal 2006 al 2011, dove ho vissuto per 11 anni, non c’è esperienza più totale e completa…grazie per divulgarla e portare tante persone a trasformare i veleni dell’anima…una abbraccio Kamya

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