La Matrix Svelata – Parte 4: influenza e vaccinazione

In questo episodio, Rappoport continua la sua intervista al “propagandista” Ellis Medavoy  sugli inquietanti retroscena della manipolazione di stampa e opinione pubblica da parte di alti funzionari dei servizi segreti americani.

Cosa significa produrre sempre nuovi vaccini?
Cosa si nasconde dietro alla spasmodica corsa a presentare al pubblico farmaci sempre nuovi e vaccini “ancora più efficaci”?
Cosa c’è di vero o di inventato nelle malattie di questi ultimi decenni?
In che modo la lobby del farmaco utilizza i metodi di controllo mentale?

Jon Rappoport ne parla con Ellis Medavoy, ex manipolatore occulto ora in pensione.

Gli articoli precedenti si trovano, in ordine cronologico, nella sezione “Sociale” del Blog.

Influenza e vaccinazione

D: Mi pare che i vaccini siano sempre più presi di mira.

R: Azioni legali, negli Stati Uniti e in Inghilterra.
Una nuova serie di accuse contro la malattia chiamata Sindrome del Golfo, causata in parte dai vaccini.
Sì, un numero sempre crescente di genitori iniziano a rendersi conto degli effetti tossici e si stanno organizzando.

D: Qual è la reazione delle lobby mediche a questo?

R: Creare il bisogno di vaccini sempre nuovi.
Crearne di nuovi, studiare nuove confezioni attraenti delle loro creazioni.

D: Se sei attaccato su quattro fronti, meglio allargare la guerra su dodici…

R: Esatto: lei è un tipo sveglio, forse troppo…

D: Cosa intende per creare “nuove confezioni attraenti”?

R: Le faccio qualche esempio: prenda un tipo che gestisce un servizio scommesse.
Riesce a farsi dare un numero verde e lo pubblicizza nelle radio.
La gente inizia a chiamare e a fare scommesse, poi perdono tutti i soldi.
Due settimane dopo questo tipo cambia nome al suo servizio di scommesse sportive, crea un nuovo messaggio pubblicitario e si fa assegnare un nuovo numero verde.

D: Una comunicazione pubblicitaria nuova di zecca.

R: Proprio così. Un altro esempio: un tipo che ha un business su prodotti per la cura della calvizie.
Si fa assegnare un numero verde, pubblicizza il suo prodotto che fa ricrescere i capelli ed è un prodotto innocuo.
Dopo qualche mese gli ordini per quel prodotto diminuiscono fino ad esaurirsi,  perché questa roba funziona raramente.
L’azienda si trova un nuovo nome, stabilisce procedure un po’ differenti e inizia a pubblicizzare un nuovo numero verde.

D: Sta dicendo che è ciò che accade con i farmaci?

R: Ovviamente.
Una casa farmaceutica inventa un farmaco contro il cancro. Questo farmaco uccide le persone.
Qualche anno dopo l’azienda, senza ritirare il vecchio farmaco dal mercato, inventa una nuova variante e la testa.
Diffondono i risultati che dicono che il nuovo farmaco “è ancora più efficace”, ne fanno una nuova confezione in sostanza.

D: Quindi, nel casi dei vaccini, quando finiscono sotto attacco cosa succede?

R: Arrivano nuovi vaccini, e poi ancora vaccini rinnovati e poi ancora vaccini ulteriormente rinnovati, escono sempre più vaccini.
Qui il ruolo delle “Relazioni Pubbliche” (o propaganda) è quello di rassicurare il pubblico che si tratta di una ricerca benefica, basata su sforzi “umanitari”, per arrestare il diffondersi della malattia.
Il ricercatore che lavora rinchiuso nel suo laboratorio è presentato al pubblico come un eroe.

D: Parliamo delle morti causate dall’influenza aviaria.
Ci sono casi di decessi che sono accaduti nonostante la somministrazione del farmaco “antivirus” Tamiflu.
Era il medicinale che avrebbe dovuto contrastare la pandemia, che non è mai esistita.
Pensa che quando ci sono decessi, nonostante l’uso di un farmaco, i fatti pubblicati seguono una  manipolazione e interpretazione prestabiliti?

R: Certo, parole come “resistenza” e “mutazione” sono quelle che escono e sono usate di più. Costruiscono una storia.

D: Come sono usate queste parole?

R: “Il virus ha sviluppato resistenza al farmaco”,  “ il virus ha subito una  mutazione, per questo gli effetti del farmaco non sono più validi”.

D: In questo modo non si può dare la colpa al farmaco se non ha funzionato?

R: Non solo: non si può dare colpa al farmaco se il malato è morto, è colpa del virus.

D: Che ne è delle prove della mutazione di germi e virus?

R: Provi a trovarle.
In genere si diffonde la notizia di una mutazione, senza nessun tipo di prova.
E’ solo un racconto, fanno finta che il virus sia mutato, dalla mattina alla sera.
E’ quella la ragione per cui il farmaco non ha avuto efficacia.

D: Altra domanda: hanno mai trovato il virus nel corpo del malato?

R: In realtà dovrebbe chiedersi: hanno mai trovato anticorpi per quel virus?

D: Gli anticorpi sono segnali di salute, giusto?

R: Sì. Nella maggior parte dei casi non si riesce ad isolare il virus.
Anche quando ci riescono, non riescono a dimostrare che l’alta presenza di virus sia la causa della malattia.
E’ tutto un controsenso e una confusione.

D: Quindi si prende un paziente che non è gravemente ammalato, gli si danno delle medicine, poi muore.
Si diffonde la storia in modo da far sembrare che sia stato il virus o il germe ad avere causato la morte.
Quando invece la sola spiegazione logica è che la morte sia stata provocata dal farmaco.

R: Proprio così. I produttori di farmaci hanno teorie di come i farmaci agiscono sulle malattie.
Dicono che prima succede questo poi quello e poi quell’altro ancora.
Però non hanno una storia passo passo per raccontare in che modo il farmaco ha causato il decesso.
Non vogliono che si venga a sapere.
Invece dicono che non ci sono prove per affermare che la morte è stata causata dal farmaco, dicono che potrebbero esserci altri fattori, in questo modo si sganciano da ogni responsabilità.
Nel caso del Tamiflu, quello che affermano è che il medicinale poteva (al massimo) accorciare la durata dell’influenza di qualche giorno.
Però chi produce il farmaco non vuole che questa notizia si diffonda, quindi preferiscono dire e far credere che il medicinale è stato inefficace perché il virus ha subito una mutazione.
Preferiscono non diffondere l’idea che il farmaco non protegge dall’influenza e che si può morire in ogni caso.
A loro fa comodo perché altrimenti l’opinione pubblica potrebbe dire “questo farmaco non fa quasi nulla, è meglio  lasciarlo perdere”.

Appendice:

Segue, a titolo di esempio, un articolo del giornale australiano Sydney Morning Herald, che ricalca in maniera stupefacente lo schema appena descritto da Ellis Medavoy:

Mark Metherell,
23 Dicembre 2005

Il decesso di pazienti mette in allarme
gli esperti dell’influenza aviaria

La morte di due soldati colpiti da influenza aviaria, trattati con l’antivirale Tamiflu, ha innescato una serie di interrogativi.
Gli esperti affermano che il virus nel sangue dei due pazienti ha subito una mutazione.

La grande preoccupazione sulle resistenze del virus al farmaco Tamiflu, ha portato il governo australiano ad acquistare scorte di un altro medicinale, il Relenza.

In uno dei casi più recenti, in una ragazzina di 13 anni, il virus prima è mutato poi è diventato più aggressivo e, infine ne ha causato la morte.

I medici, finanziati dal British Wellcome Trust hanno fatto richiesta urgente di studiare nuovi piani per combattere la pandemia.
Affermano che oltre al Tamiflu, c’è bisogno di altri tipi di farmaci.

Uno dei massimi esperti australiani di influenza, Graeme Laver, dice che è preoccupante come la mutazione possa avvenire in tempi rapidissimi.
Afferma l’esperto che la resistenza al virus deve essere stata causata da una rapidissima mutazione, perché una tale resistenza non era stato possibile ricrearla neanche in ricerche in laboratorio.

Sostiene che le prossime epidemie di influenza saranno di un ceppo diverso e che questo potrebbe essere considerato come un elemento favorevole, perché le resistenze ai farmaci sarebbero inferiori.
Così come inferiori potrebbero essere le possibilità di sviluppare una resistenza altrettanto rapida.

Il virus dell’influenza aviaria ha ucciso finora 71 persone in tutto il Sud Est Asiatico.
Il portavoce del ministero della salute, Kay McNiece, ha detto che le notizie di un primo caso di resistenza al Tamiflu, sono state le ragioni per cui il governo australiano ha preso la decisione di ordinare un milione e 800 mila dosi di un altro farmaco, in alternativa al Tamiflu.
Il nome del vaccino è Relenza.

Il governo australiano aveva acquistato già più di tre milioni di dosi di farmaci antivirali, stoccati in luoghi segreti, in maggioranza Tamiflu.
I finanziamenti per contrastare la “pandemia” (mai verificatasi) erano pari a 555 milioni.

Continua

Italo Cillo (Rishi Chony Dorje)
ha lasciato il corpo il 25 Marzo 2016

Su questo sito trovi la sua storia, i suoi pensieri, le sue interviste e i racconti di chi lo ha conosciuto.

About The Author

Italo Cillo

Sono ricercatore e insegnante spirituale, padre di famiglia, autore, imprenditore creativo, blogger e libero pensatore.

Comments

  1. guglielmo says:

    …mi viene sempre in mente “V” e a storiella del Re, che promulga leggi ingiuste, la gente si lamenta e lui continua imperterrito…finchè la gente smette di lamentarsi e tace…il Re si preoccupa e fa i 3 passi indietro….e che li facciano sti benedetti passi indietro!!! :/

  2. maria says:

    Le persone possono essere manipolate facendo leva sulla paura…. la matrice di tutte le paure è la “morte”…fino a quando non l’accetteremo come una fase naturale della vita, come la nascita, saremo sempre in balia di chi ha la capacità di prendere le redini della nostra vita… tutto questo è molto triste!

  3. Non mi sorprende più di tanto quanto ho letto, perchè sono al corrente del marciume che si nasconde dietro la facciata luccicante dell’ ambiente scientifico, anche se a volte certe notizie arrivano a superare l’ immaginazione.
    E’ giustissimo parlarne il più possibile (come modestamente faccio io nel mio blog) per sensibilizzare la massa che, inspiegabilmente continua a credere in questo sistema e ad alimentarlo.

  4. neria says:

    Penso che il vaccino sia solo un grosso business, come tanti altri. Il mio vecchio dottore, dottore d’altri tempi, mi diceva sempre di non fare il vaccino influenzale ne da giovane ne da vecchia, perché era assolutamente inutile. Così ho fatto. Le mie influenze, pochissime a dire il vero, le curo stando al caldo e massimo con qualche aspirina. Sono dell’avviso che il miglior vaccino sia il nostro corpo stesso, ma bisogna dargli la possibilità di imparare a difendersi da solo.

  5. Raffaella says:

    Meraviglioso!

    Questo articolo dovrebbe finalmente convincerci a prenderci cura del nostro corpo una volta per tutte,
    visto che un fisico in buona salute è in grado di resistere a qualsiasi virus o battere 🙂

    Grazie

    p.s. appendice da nausea …

    un abbraccio

  6. Sandrina Segresti says:

    il mio medico a suo tempo mi disse: è inutile fare il vaccino….non serve a nulla
    serve solo alle aziende farmaceutiche per far soldi!!! Per cui l’ influenza l’ho sempre
    con i rimedi della nonna!!!!!!!

  7. coiafranco says:

    Sei un genio ………………………………….mha!,,,,,

  8. giuseppe says:

    Grazie Italo per tutto quello che fai,
    Ci porti a conoscenza di tanti inganni GLOBALI!!

  9. Dante says:

    I medici dei nostri tempi sono venditori di farmaci mentre le farmacie fanno da front office.
    Da una esperienza personale sono diversi anni che, quando ho bisogno di un consulto medico chiedo ad almeno tre medici diversi e spesso ho avuto tre diversi pareri 🙂

  10. Gabriella says:

    Nella conversazione non viene citata un’altra grande tragedia causata dai vaccini: l’autismo!!!
    Immagino e spero che lo faccia in un’altra sezione dell’intervista!
    Ringrazio il mio “istinto”, o non so cos’altro, (forse aver frequentato studenti di medicina quand’ero all’università :-D) che mi ha sempre convinto a tenermi ben lontana da medici e farmaci!
    Naturalmente la nostra medicina è ottima nei casi di emergenza assoluta, ma se si tratta di “curare” qualcosa, è meglio informarsi da sé…

  11. Simone says:

    Dai dottori dovremmo andarci solo se siamo a un passo dalla morte! Dobbiamo imparare a curarci con la dieta, lo stile di vita e rimedi naturali. E ad ascoltare il nostro corpo. Altro che vaccini!

  12. Francesco says:

    Dopo essermi informato sui danni dei vaccini io e mia moglie abbiamo deciso di non vaccinare nostro figlio. Quando lo abbiamo comunicato alla pediatra è andata su tutte le furie cominciando ad urlare e battere i pugni sul tavolo accusandoci di essere degli irresponsabili e di non tenere alla salute del nostro bambino. Io penso e sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta!

    • Italo Cillo says:

      Bravo Francesco, senza alcun dubbio hai fatto la scelta giusta…
      Molti dei danni prodotti dalle vaccinazioni sono purtroppo irreversibili

      • saro says:

        Purtroppo io già gli ho fatto i primi due vaccini, sono un po preoccupato

  13. marco serra says:

    Bravo Italo,
    Forza avanti cosi.
    Meglio prevenire con dieta mirata e allenamento come facciamo noi allo SlimWay Club.

  14. Massimo says:

    Per un dottore è molto difficile andare contro il sistema, hanno troppi condizionamenti:
    La letteratura, i protocolli, il principio attivo del farmaco. Loro non fanno altro che prescrivere quello che gli impongono, senza sapere bene ciò che fanno. Ma infondo che gli importa è un mestiere come un altro, ben pagato e per di più sono rispettati da tutti. Se non possono fare di testa loro e sono condizionati, allora come ci si può fidare? Ma non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ho conosciuto dottori che andavano contro corrente, ma…..erano altri tempi.

  15. Che dire Italo, ne abbiamo già parlato a suo tempo, no? 😉
    Solo una piccola precisazione, per dovere di cronaca e correttezza totale: il Tamiflu non è un vaccino, ma un farmaco antinfluenzale (sono due cose ben distinte).
    Ciao Giangu

  16. Romy says:

    Mi è piaciuto molto questo articolo e mi sono sorte due domande, non correlate l’una con l’altra, ma entrambe correlate all’articolo naturalmente.
    La prima riguarda la leva della paura: che dire del terrorismo psicologico che i media stanno attuando nei confronti dei prodotti cinesi? “Causano il cancro” e altre malattie indicibili e portano alla morte.
    Mi sembra che la leva sia anche qui sulla paura (della malattia, della morte, dell’invasione…). Mi risulta impossibile credere a “notizie” simili. Penso piuttosto, seppure da ignorante in materia economica, che si diffondano informazioni terribili come questa per far sì che gli italiani smettano di comprare altrove e di ingrassare l’economia altrui. Ovvero: per non far beccare la gallina nell’altrui campo, diciamo che quel campo è inquinato e tossico, così la gallina tornerà a beccare nel nostro.
    Ci sarebbero un miliardo di altre cose (meno menzognere e più valide a mio parere) per far tornare la gallina a beccare nel nostro campo…
    La seconda domanda riguarda strettamente i vaccini, in particolare però in relazione agli animali.
    Io sono una comportamentalista che si occupa nello specifico di conigli da compagnia e voglio premettere che non sono veterinaria.
    Mi chiedo se tutto quanto detto sui vaccini per le persone possa essere valido o meno anche per gli animali.
    Il coniglio, per esempio, dovrebbe essere vaccinato per due malattie che, se contratte, uccidono l’animale in poche ore. Il vaccino pare essere, ad oggi, l’unica “arma” preventiva.
    In base alla mia esperienza, se è vero che ci sono conigli non vaccinati che vivono comunque una vita lunga e sana, è anche vero che i conigli morti per quelle due malattie non erano stati vaccinati prima.
    Caso? Fortuna? L’eccezione che conferma la regola (nel primo caso) o coincidenza (nel secondo)?
    Grazie a chiunque vorrà illuminarmi con opinioni o fatti significativi.

    • Raffaella says:

      Grazie Romy per le tue domande alle quali cercherò di rispondere senza nessuna presunzione
      di verità assoluta 🙂

      Senz’altro il terrorismo informatico alla quale siamo sottoposti ogni giorno è una questione indiscutibile,
      ma ad un certo punto non si capisce più dove finisce la finzione e dove inizia la realtà,
      così magari noi stessi cadiamo nell’errore di divulgare lo stesso terrorismo che vorremmo combattere.
      Necessariamente sono giunta alla conclusione di cercare di fare del mio meglio nel divulgare
      ciò che ritengo opportuno senza causare però paura, anche se spesso mi domando quale magnifica leva sia per causare una qualunque reazione che non faccia rimanere nell’apatia completa la società
      in cui viviamo e di cui faccio parte anch’io.

      Anche in questo caso tuttavia è sempre il punto di vista che cambia, perché se tu nell’articolo
      ci vedi un instillamento di paura(oddio, in che mondo viviamo?!), io ci vedo una rassicurazione sul fatto che non abbiamo alcun bisogno di medicine per restare in salute, ma che dipende esclusivamente da noi, proseguendo la nostra ricerca. E questo ci porta alla tua seconda domanda,

      perché se per quanto riguarda gli esseri umani la salute dipende da quanto ci prendiamo cura del nostro corpo, non vedo perché per gli animali dovrebbe essere diverso: un animale sano sarà in grado di resistere a qualsiasi virus e guarire velocemente, mentre l’animale che non si alimenta in maniera adeguata (che non vuol dire necessariamente mangiare ciò che l’uomo ha preparato per lui), che non conduce una vita naturale quale dovrebbe essere per lui (che necessariamente significa non vivere sotto lo stesso tetto di un uomo) può altresì subirne le conseguenze patendo e soccombendo anche ad un virus che normalmente non fa vittime, motivo per il quale non tengo animali in casa 🙂
      Questo il mio punto di vista, spero di esserti stata utile,

      un abbraccio

  17. Alison says:

    Grazie per questo articolo davvero interessante. Pensare che ero andata anche a un incontro vicino casa mia che parlava di questo tema ma non ho trovato nessuna CHIARA spiegazione in merito al contrario di qua. Grazie

  18. “Quindi si prende un paziente che non è gravemente ammalato, gli si danno delle medicine, poi muore.
    Si diffonde la storia in modo da far sembrare che sia stato il virus o il germe ad avere causato la morte.
    Quando invece la sola spiegazione logica è che la morte sia stata provocata dal farmaco.” Stando a questo ragionamento, tanto vale non cercare rimedi per l’ebola. Così almeno la colpa resta del virus!

    Battuta a parte, solo cent’anni fa l’influenza “comune” uccideva migliaia di persone nel nostro Paese, ora solo poche decine (generalmente anziani affetti già da altre , gravi, patologie).
    Vogliamo dire che queste poche decine muoiano per colpa del farmaco? Benissimo!

    Ma allora perché le statistiche sulle morti da influenza sono letteralmente crollate? Perché ora chi è affetto da bronchite cronica non rischia più la vita ogni inverno?

    • Italo Cillo says:

      Grazie Riccardo per il tuo apprezzato feedback.
      L’articolo (come anche l’estratto dal Sydney Morning Herald) si riferisce in realtà a un fenomeno diverso dalla “ricerca scientifica farmacologica” pura (a cui ti riferisci), su cui comunque ci sarebbe tantissimo da dire.
      Qui ci si riferisce invece alla corruzione promossa dalle multinazionali del farmaco e all’utilizzo terroristico delle “pandemie” di moda ogni inverno.
      Sono certo che la tua intelligenza è in grado di apprezzare l’importanza di questi argomenti.
      Saluti affettuosi e auguri di ogni cosa buona.

      • Grazie Italo per la tua risposta.

        Come avrai notato, il mio commento iniziava con la citazione esatta di un passo dell’articolo e si riferiva esclusivamente a quello. Ho ritenuto necessario farlo proprio perchè apprezzo l’importanza di questi argomenti.

        Quel passaggio è, oggettivamente, contrario a qualsiasi evidenza scientifica. E non bisogna essere degli esperti in statistica, storia o sociologia per comprenderlo: è sufficente pensare all’irrisolto (e attualissimo) problema della sovrappopolazione globale, frutto proprio di un forte calo della mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo e dell’aumento della speranza di vita nei cosiddetti Paesi ricchi. Ed entrambi questi fenomeni sono dovuti in buona parte da una maggiore accessibilità ai farmaci.
        E’ indubbio che dietro tutto ciò ci siano degli interessi molto forti e non pretendo affatto di far credere che la diffusione delle medicine in Paesi che prima non ne avevano sia un gesto di generosità delle case farmaceutiche.
        Ma non si può oggettivamente negare che qualche beneficio ci sia stato.

        Riguardo la gestione delle pandemie sono assolutamente d’accordo con te e con l’autore dell’articolo.

        Anche se solo virtualmente (purtroppo), ti abbraccio forte.

        Ric

    • Raffaella says:

      Scusa se mi permetto Riccardo,

      vorrei solo farti osservare che cent’anni fa non c’erano di sicuro le condizioni sanitarie e le conoscenze in questo campo che vi sono oggi (con campo sanitario intendo il vero campo sanitario, cioè ‘come rimanere in buona salute’), ed a questo riguardo posso personalmente dirti che di bronchiti ne ho appena superata una senza alcun uso di farmaco.
      Lasciamo perdere i vaccini antinfluenzali(che secondo i medici sono l’unica cosa che si può fare contro l’influenza, non esistono medicine che curano l’influenza, come per tutti i virus dev’esser il corpo a reagire, i farmaci alleviano solo i sintomi), mai fatti e da quando mi ricordo non ho mai avuto l’influenza(non se lo ricorda neanche mia madre). Mia zia invece si faceva ogni anno il vaccino finché non se l’è presa ed ha capito che era del tutto inutile.Questa la mia esperienza personale.

      Infelice la scelta dell’argomento nella battuta con il virus ‘ebola’, le cui origini sarebbero molto incerte e sinceramente preferisco fidarmi delle testimonianze dirette di chi la ‘sta vivendo’ piuttosto che non bermi la versione ufficiale molto spesso contraffatta ovviamente per motivi di profitto economico. Quindi ne convengo con te che è inutile cercare una cura perché sicuramente esiste già da una parte, e dall’altra perché davvero non dovrebbe essercene bisogno, leggiti pure questo articolo: http://www.energytraining.it/ebola/

      Più che domandarmi come mai chi soffre di bronchite cronica non rischia più la vita ogni inverno, io comunque mi domando come mai ci sono delle persone che soffrono di bronchite cronica…io ce l’avevo anni fa, ora mi torna fuori solo quando sono stressata psicologicamente e fisicamente.

      Spero sinceramente che le mie esperienze ed osservazioni possano esserti utili,
      un abbraccio

      • Grazie Raffaella per la tua testimonianza.

        Il mio riferimento al virus ebola nasceva dal fatto che conosco e frequento chi ci combatte quotidianamente col virus ebola.
        Non so nemmeno quale sia quella che tu chiami “la versione ufficiale”.
        Io vedo solo gente che ci muore e altra che fa l’impossibile per evitare che altri ci muoiano.

        Riguardo il tuo domandarti sul perchè ci siano ancora persone affette da bronchite cronica, posso risponderti che probabilmente ne soffrono perchè affette da patologie di origine genetica per le quali ancora non esiste una cura (vedi fibrosi cistica, discinesia ciliare, ecc.).

        Se il corpo guarisce è sempre merito della sua capacità di autoguarirsi: i farmaci altro non fanno che aiutarlo in questo processo.
        Si può benissimo guarire senza l’uso dei farmaci e ciò lo dimostrano sia esperienze personali come la tua sia numerosi studi scientifici.

        Ma purtroppo non tutti sono sempre nelle condizioni di farcela da soli, spesso a causa della presenza di altre patologie, per problemi dovuti all’età o, come scritto sopra, per questioni genetiche.
        E lì, a volte, il farmaco può aiutare il corpo a … uscirne vivo!

        Ti ringrazio per l’attenzione concessami.
        Ric

        • Raffaella says:

          Sono io che ringrazio te Riccardo per il chiarimento,
          in effetti credo in tal caso tu abbia preso l’affermazione dell’articolo
          che hai citato, un po’ troppo ‘in generale’. Come dici anche tu,
          vi sono in effetti casi in cui il farmaco è di effettiva ed indiscutibile
          utilità, ma nell’affermazione, e cito anch’io, si parla di ‘Quando invece la sola spiegazione logica è che la morte sia stata provocata dal farmaco’. 🙂

          Un abbraccio grande

  19. Angela says:

    Grazie Italo per l’articolo ! Quante “manipolazioni” !! E purtroppo non sono le sole. Come fanno le statistiche sui decessi ospedalieri ?….. Dipende dal tipo di cura che debbono “tutelare”. Esempio, come tutelare le cure chemioterapiche? Nella stragrande maggioranza dei casi , la morte dei pazienti sarà indicata come causata da “arresto cardiaco”, insufficienza respiratoria ecc….. . Ma tornando ai vaccini, antinfluenzali, molti non ricordano forse, che anni fa non esistevano tali vaccini, al contrario dell’influenza che non ha decimato mai la popolazione. Non solo, le persone che si ammalano a causa di virus influenzali producono anticorpi, cioè si mette in moto il loro sistema immunitario. Se il sistema immunitario è messo sempre “a riposo” a causa di continue vaccinazioni, come qualsiasi organo, a lungo andare si indebolisce sempre più fino a non attivarsi più . Questo significa interferire, rovinando, la meravigliosa “macchina” (seppure fragile) che è il corpo umano, il quale in presenza di un “disequilibrio “, dovuto ad una emorragia, ad un altra patologia o anche a una semplice infiammazione di una ferita ecc… , si mette da solo in moto per cercare di ristabilire prontamente il suo normale equilibrio !! Addirittura non molto tempo fa, in America si sono inventati il vaccino per togliere la tristezza alle persone ( o “vaccino della gioia”) . Vaccino finora non messo in commercio solo grazie a studiosi che coraggiosamente hanno divulgato il fatto che ancora non si conoscono tutte le zone cerebrali in cui il vaccino influisce , nè quindi si possono sapere le alterazioni che potrebbe provocare (ricordo che sono alterazioni a livello del cervello)! C’è davvero molto da riflettere.
    Un affettuoso saluto a te Italo e tutti voi !

    • Italo Cillo says:

      Ben detto Angela, sposo in tutto e per tutto le tue riflessioni, grazie per averle condivise!

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