Riflessioni – Ep. 1: Mente di principiante

“Nella mente di un principiante ci sono miriadi di possibilità.
In quella degli esperti, ce ne sono pochissime”.
(Shunryu Suzuki Roshi).

“Principiante” è colui che si accosta alla vita con meraviglia.
E con la stessa meraviglia si accosta ad ogni cosa, persona o situazione.

Anziché ricordare a se stesso: “Questo lo so già”, o: “Questa è la conferma di ciò che avevo già capito”, si fa la domanda opposta: “Cosa c’è di nuovo che posso imparare da questo? Cosa c’è che non ho ancora capito e che mi sfugge ancora?”.

L’esperto cerca ogni occasione per sfoggiare le sue conoscenze.
Il principiante si comporta come se non sapesse nulla, e cerca ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo.

L’esperto parla, il principiante ascolta.
Il primo sperpera la poca saggezza acquisita, il secondo ne accumula sempre nuova.

Secondo l’esperto, esiste un solo modo per fare “la cosa giusta”.
Agli occhi del principiante, le vie sono infinite.

L’esperto ha smarrito il senso di avventura e di curiosità. Si sente anche un po’ solo e infelice.
Per il principiante ogni giorno è un nuovo giorno, ed è sempre in buona compagnia.

L’esperto ha sempre una posizione da difendere.
Il principiante è invincibile, perché la sua “posizione” è fluida, inseparabile dallo spazio aperto.

L’esperto possiede “opinioni”.
Il principiante possiede il mondo intero, sul palmo di una mano.

Il saggio fa di tutto per non diventare mai “esperto”.
Lascia questa aspirazione agli sciocchi e continua a coltivare la mente del principiante.

Così facendo, espande la sua saggezza fino ai limiti massimi delle possibilità umane.
Col tempo, diventa un vero rifugio per se stesso e per gli altri.

Italo

Italo Cillo (Rishi Chony Dorje)
ha lasciato il corpo il 25 Marzo 2016

Su questo sito trovi la sua storia, i suoi pensieri, le sue interviste e i racconti di chi lo ha conosciuto.

About The Author

Italo Cillo

Sono ricercatore e insegnante spirituale, padre di famiglia, autore, imprenditore creativo, blogger e libero pensatore.

Comments

  1. Gran bell’articolo Italo, come al solito.

    Secondo il mio punto di vista però, è importante mantenere la mentalità del principiante per quanto riguarda l’apertura verso nuove possibilità e la gioia quando si impara qualcosa di diverso.

    E’ però altrettanto importante mettere in atto ciò che si apprende. Infatti, molti principianti restano bloccati nella paura di non essere pronti, credono che dovranno continuare ad imparare fin quando si sentiranno pronti per entrare in azione e, puntualmente, quel momento non arriva.

    Concludendo credo che il saggio sia colui che mantiene l’apertura mentale verso le novità, ma che sa anche che deve mettere subito in pratica ciò che apprende per ottenere dei risultati.

    Christian.

    • Italo Cillo says:

      Ciao Christian, grazie del tuo feedback.
      Credo che le due cose non solo non si escludano, ma vadano idealmente insieme: METTERE IN PRATICA mantenendo la mente di un principiante; o almeno questa è la mia esperienza personale.
      Saluti affettuosi.

      • virginio says:

        Mio Carissimo Italo,

        raggiunta quasi la soglia dei cinquant’anni, continuo a considerarmi un “principiante” e ti posso assicurare che se si rimane in quest’ottica non si può fare altro che quanto si è temporaneamente appreso soltanto per se stessi. In tale condizione, è assolutamente impossibile potersi guadagnare da vivere, poiché la transazione economica, da cui il sostentamento materiale dipende, si fonda sullo scambio: tu dai qualcosa a me (un dato prezzo) e io in cambio dò qualcos’altro a te (per esempio, un certo servizio). Se ci si sente “principianti”, però, non si può promettere alcun servizio, perché si è consapevoli della propria ignoranza: e così si rimane a bocca asciutta.

        Questa conclusione pare implicitamente confermata dalla testimonianza di cui dai coinvolgente resoconto – complimenti! – nell’episodio 2 di Istantanee dal passato. L’esperienza che descrivi in quel post è soltanto apparentemente da “principiante”: infatti, benché lì per lì tu non ti sentissi all’altezza (cioè, sufficientemente “esperto”) per svolgere il compito che ti era stato assegnato, il semplice fatto che esso ti fosse stato affidato dal tuo maestro – cioè da una persona da te considerata “esperta” – faceva di te, all’istante, un “esperto”.

        Nella perfetta consapevolezza della propria natura di “principiante” – ossia, di allievo – è pressocché impossibile insegnare alcunché; e anche ammesso che sia comunque possibile pretendere di insegnare qualcosa, è impossibile farsi legittimamente pagare per l’insegnamento reso con questa consapevolezza. Ciò, perché vi sarebbe un’asimmetria tra il prezzo – certo – pagato, e l’insegnamento – presunto – reso. Una certezza non è confrontabile con una presunzione: da cui, l’eventuale iniquità di una transazione economica fondata su simili basi.

        D’altronde, per rimanere nel tuo campo di competenza, sono sicuro che non ci consiglieresti di rivolgerci a un qualsiasi “guru”, avvertendoci che in giro circolano molti (pericolosi) “principianti” alle prime armi. Mi pare, poi, che nei tuoi insegnamenti on-line per diventare bravi “veditori di noi stessi”, trasmetti delle conoscenze che dovrebbero aiutarci a diventare delle “autorità” nel nostro settore di competenza: vale a dire, ad essere riconosciuti come “esperti”.

        Se in questo mio ragionamento non si nasconde qualche errore logico, ciò significa che per guadagnarsi la vita bisogna spacciarsi con gli altri come “esperti”, quando invece intimamente ci si sente “principianti”. Sotto il profilo dell’etica umana, questo atteggiamento può essere classificato come un inganno: tanto più grave, in quanto consapevole. Sotto il profilo spirituale, potrebbe invece costituire un’ulteriore conferma dell’illusorietà della vita: illusorietà, di cui la contraddizione costituisce proprio la prova più evidente.

        Un esperto-principiante ovvero un principiante-esperto zen potrebbe a questo punto cogliere lo spunto per chiudere questa riflessione con un koan di questo tipo: come si può essere esperti di ciò in relazione a cui si è dei principianti? O, in alternativa: come si può essere principianti in ciò di cui si è invece esperti?

        Riuscire a trovare soluzione pratica a questo koan costituisce la realizzazione della mia vita – oltrecché la via d’uscita dall’impasse in cui ristagno da tanto tempo.

        Scusandomi con tutti i lettori per la lunghezza dell’intervento, ti ringrazio, Italo, per la tua generosa ospitalità, oltrecché per i sempre preziosi spunti di riflessione che ci offri.

        aloha
        virginio

        PS: ho notato che in alcuni blog è offerta la possibilità di ricevere tramite email notizia di eventuali risposte a proposito del proprio commento; mi pare che nel tuo manchi questa opzione: prova a valutare l’eventualità di introdurla. Personalmente la trovo molto utile, perché non sono solito tornare autonomamente sulle pagine internet alle quali ho partecipato con qualche commento. Grazie ancora, comunque, di tutto: ti sono profondamente riconoscente. Arialoha virginio

        • Italo Cillo says:

          Caro Virginio, io la soglia dei 50 anni l’ho superata da un po’, e ti assicuro che la “mente di principiante” funziona sempre 🙂

          Per rispondere alle tue domande:

          1) Come si può essere esperti di ciò in relazione a cui si è dei principianti?
          Aiutando gli altri che ne sanno meno di noi, con passione, umiltà e altruismo (cioè: pensando più al bene degli altri che a noi stessi).

          2) Come si può essere principianti in ciò di cui si è invece esperti?
          Vedi il mio articolo. In sintesi: non concentrarti su quello che credi di sapere già, ma domandati cos’è che non hai ancora capito.
          (incidentalmente: hai fatto proprio questo errore commentando il mio articolo 🙂 )

          Saluti affettuosi

  2. Raffaella says:

    Che bello Italo!
    Spero di restare principiante per sempre! 🙂

    grazie, un abbraccio

  3. Bellissimo articolo…talmente bello che sembra scritto da una esperto ;^P
    Scherzi a parte, ho capito il senso del messaggio….grazie di cuore :^D

  4. Marta DB says:

    Buon giorno Italo,
    così come la natura chiama in questo periodo dell’anno al germogliare dei semi, così i tuoi articoli portano la qualità della nuova vita, quella visione del riscoprirsi e sorprendersi nell’unicità e irripetibilità di ogni istante.
    Il sempre nuovo si realizza nell’ascolto di se stessi attraverso gli eventi, e ciò che essi portano con sè non è che l’evoluzione di noi. Questo ciò che vivo.
    Come dicesti in un tuo post : “La vita, sempre nuova, è meravigliosa!”…. e il tutore alle nostre esperienze di crescita è l’attenzione e la vigilanza alle “risposte” che diamo agli eventi.
    Grazie per la cura a questo bel “orto di uomini”,

  5. Massimo says:

    Bello questo articolo Italo!
    Con il giusto grado di umiltà si ha sempre da imparare e si è quindi
    sempre principianti!

  6. Davide says:

    Il principiante ha infinite possibilità di miglioramento, l’esperto le ha esaurite tutte .
    Davide

  7. paolo says:

    Le tue parole risvegliano sempre qualcosa in me. grazie

  8. Bellissime riflessioni Italo, semplici e profonde, da rileggere più volte.
    max

  9. Andrea says:

    Grande Italo, bella questa! Ho letto oggi quest’articolo, dopo che ieri mi è toccata unesperienza… Come obiettivo, hoquello di cambiare la scuola, quanto meno renderla un pizzico meno “seria” e distaccata. Così, a una studentessa dopo che mi ha detto il titolo della sua tesi (che sinceramente mi sembrava altisonante) le hodetto, da parte mia un po’ scherzando: “Ok, mi raccomando, quando discuterai la tesi, fai pure la snob, ma cerca di rimanere semplice!” Lei, da quel che ho notato, l’ha presa come un attacco personale. In realtà credo che qualunque promozione riceviamo, qualunque meta raggiungiamo, dobbiamo sempre ricordarci da dove partiamo. E credo questo sia il passo per essere dei principianti saggi ;)… ed è per questo che appena finito un esame, appena fatto il mio “dovere”, mi dimentico tutto. E non è necessario essere degli NLP practicer super avanzati, basta una semplice laurea in psicologia (o forse anche no), per capire che come esseri umani, ci muoviamo grazie alle leve piacere-dolore (che sono interni): se provo piacere, condivisione, attrazione, gratitudine, studierò naturalmente più efficacemente…
    Grazie ancora Italo!
    Andrea

  10. Antonio Anthony Badami says:

    Principiante forever. Grande riflessione.

  11. Ciao Italo e un po che non riuscivo a leggere articolo davvero interessante
    sarebbe da fare una lezione di umiltà e grandi manager che si ritengono
    tali senza avere la mente aperte a nuove prospettive.
    Grazie mille un abbraccione

  12. Roberto P. says:

    Grazie Italo per la campana che fai suonare al momento giusto e a tanta saggezza.Ci sono tanti esperti accompagnati da importanza personale e pochissimi da quell’umiltà che ti fa riconoscere che hai ancora tanto da imparare,tanto da conoscere,quell’umiltà che fa di un esperto un principiante pieno di saggezza.Un abbraccio!

  13. Lorenzo Timpani says:

    Grandissimo articolo!

  14. Quintino says:

    Mi associo all’amico Anthony! Il principiante è un bambino curioso, viva la curiosità :-)))

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